ANNO
2014

FATTO
Un cittadino romeno da anni residente in Italia ove è radicato con la famiglia viene raggiunto da M.A.E. emesso dalla Romania per ivi scontare una condanna a 7 anni emessa dall'A.G. romena per fatti risalenti al 2002.

QUESTIONE
Un cittadino dell'Unione Europea colpito da M.A.E. che abbia legittima ed effettiva residenza in Italia può scontare la pena nel paese ospitante anziché in madrepatria? I fatti relativi alla condanna estera vanno riqualificati in base alla normativa interna o conservano l'imputazione straniera?

RISPOSTA
La Corte di Appello, in accoglimento delle richieste del difensore di O.E., l'Avv. Daniel Giudice, ha respinto la richiesta di consegna alla Romania consentendo al condannato di espiare la pena in Italia ex art. 18 lett. r. L. 69/2005. Sulla base della descrizione dei fatti contenuta in sentenza ha inoltre riqualificato i medesimi (rubricati in Romania come riduzione in schiavitù) in induzione aggravata della prostituzione, consentendo così al condannato di beneficiare dell'indulto (L. 241/06) nella misura di 3 anni di reclusione.